Ebraismo: «Il Cantico dei cantici nella tradizione ebraica. Capitolo 3-8»
Programma
Il Targum del Cantico dei cantici afferma: «Dieci cantici sono stati detti in questo mondo, ma questo cantico è il più glorioso di tutti». Similmente rabbi Aqiva, nella Mishnah, dice: «L’intero mondo non ebbe mai un tale valore, come nel giorno in cui fu dato il Cantico dei cantici a Israele, in quanto tutti gli scritti sono santi, ma il Cantico dei cantici è il santo dei santi». Questo testo, che all’apparenza sembrerebbe narrare una semplice storia d’affetto tra un uomo e una donna, in realtà, e in questo consiste la sua grandezza, esprime il grande legame d’amore che unisce Dio al Suo popolo, a Israele: esso riassume in poche pagine l’intera storia della salvezza. Nella tradizione è proprio questa la via che seguono i commentatori. Essi rintracciano nelle singole descrizioni del libro i momenti salienti della vita di Israele, dal Sinai alla venuta del Messia; mostrano come dietro ogni espressione sia presente l’azione di Dio in favore del Suo popolo.
Obiettivo
Il corso, attraverso la lettura del Cantico dei cantici e dei diversi commentari, composti dai maestri ebrei lungo il corso della storia, vuole presentare la singolarità e la maestosità di questo testo.
Le lezioni proseguiranno l’interpretazione iniziata l’anno precedente. In particolare, dopo un breve riepilogo, si prenderanno in considerazione gli ultimi sei capitoli. Alcune lezioni saranno dedicate al commento qabbalistico dello Zohar.
Avvertenze
Presentazione e spiegazione del testo attraverso il ricorso al Targum, all’esegesi classica e ai testi mistici. La verifica sarà svolta esaminando quanto è stato trattato nel corso delle lezioni.
Bibliografia
Cantico dei cantici, Edizioni dli, Milano 1997; Il cantico dei cantici. Targum e antiche interpretazioni ebraiche, a cura di Umberto Neri, Città Nuova, Roma 1993; Rashi di Troyes, Commento al cantico dei cantici, Edizioni Qiqajon, Magnano (Bi) 1997; The Zohar, Vol. xi, Pritzker Edition, Stanford, California 2016.