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Teologia fondamentale - III: «La forma biblica della verità»

Docenti
  Massimo Epis
Istituto / Ciclo
FTIS - Specializzazione (Licenza)
Anno accademico
2022/2023
Codice
S-22TF03
Anno di corso
Semestre
1
ECTS
3.0
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
Non definito
Tipologia d'esame / Metodo di valutazione
Prova Orale
SCHEDA PUBBLICATA
Programma

Nominare Dio è un’operazione impossibile, se non viene da Lui. Insistere è idolatrico. Una teo-logia autentica non può che essere kerygmatica. Ma ciò che la fede crede non rimane semplicemente accostato a ciò che la ragione sa, perché ciò che la fede biblica confessa come vero a proposito di “Dio” porta in sé una consistenza dell’umano riconoscibile all’intelligenza che esplicita le dimensioni strutturanti l’esistenza. Nella nominazione che il Dio biblico offre di sé sono inseparabili la manifestazione di portata ontologica (veritativa) e l’ingiunzione di rilevanza etica. L’intenzionalità teologale di ciò che ogni uomo vive può essere riconosciuta solo a posteriori, nell’incontro effettivo con l’evento cristologico. Questi realizza l’universale implicazione dell’attuazione umana nel dinamismo della Grazia, nella temporalità dischiusa dall’origine come creazione.

La questione di una (quale?) filosofia per la teologia non regredisce allo schematismo dell’ancillarità nella misura in cui si mette a tema il rilievo filosofico della Scrittura: “la nominazione biblica di Dio contiene in sé un pensiero teo-logico speculativo”, cioè di rilevanza filosofica. La forma biblica della verità costituisce, per un verso, una articolazione particolare della circolarità ermeneutica tra l’evento e la testimonianza da esso autorizzata, nell’essenziale mediazione dei testi generati e regolati nella vitalità interpretativa di una comunità. Dall’altra, è proprio il dispositivo di rivelazione che la Scrittura mette in opera a conferire all’esperienza umana rilevanza teologica (si potrebbe dire anche “escatologica”, in ragione della sua implicazione nell’iniziativa dell’assoluto di “Dio”): la novità graziosa che Dio è per l’uomo non si consegna a lui al di fuori e a prescindere dall’autoconsegna dell’uomo istituito come altro da Dio.   

Obiettivo

In diretta continuità con i progetti di ricerca: “Ri-dire Dio. Modelli di teologia filosofica”, e “Ri-dire Dio II. La trascendenza dell’esperienza”, sviluppati negli anni accademici precedenti, il corso intende riflettere sul modo in cui il testo biblico “costruisce” il senso che media (la pragmatica all’interno del testo biblico), valorizzando in particolare la preziosa eredità metodologica della ricerca di Paul Beauchamp sj (1924-2001).

Avvertenze

Il corso si svolgerà nella modalità di una giornata di studio (per un corrispettivo di otto ore di lezione, con la partecipazione di Docenti anche di altre istituzioni universitarie) e da una serie di “duetti” (collocate in calendario con una cadenza quindicinale e/o mensile), cioè di interventi che prevedano l’incrocio della competenza biblica e quella sistematica/fondamentale. Le tematiche individuate sono: “Il nome di Dio”; “Il soggetto alla prova”; “La novità fa per Dio?”.

L’ultimo incontro sarà dedicato alla ripresa complessiva delle questioni di maggior rilievo emerse nel confronto. Il corso sarà aperto alla partecipazione dei Docenti interessati delle Istituzioni accademiche collegate alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Il programma dettagliato degli interventi e il calendario effettivo degli incontri sarà comunicato agli inizi di settembre.

Bibliografia

P. Beauchamp, L’uno e l’altro Testamento. Vol. 2: Compiere le Scritture, Glossa, Milano 2001; A. Bertuletti, Dio, Mistero dell’Unico, Queriniana, Brescia 2014; B. Bourgine, Bible oblige. Essai de théologie biblique, Cerf, Paris 2019; S. Romanello, Una parola che edifica (cfr. 2 Cor 12,19). Saggi sulla dimensione retorico-pragmatica delle lettere paoline, Glossa, Milano 2021; i saggi pubblicati nel fascicolo 2 della rivista “Teologia” dell’anno 2022.

Programma
  • Descrizione del corso
  • Contenuti del corso
Obiettivo
  • Obiettivi del corso e risultati di apprendimento attesi.
Avvertenze
  • Metodologie didattiche e attività di apprendimento previste
  • Prerequisiti
  • Calendario o programma del corso (scadenze previste)
  • Criteri disciplinari condivisi (presenza, puntualità, correttezza, ecc.)
  • Metodi e criteri di accertamento del profitto (distribuzione dei parametri di valutazione)
Bibliografia
  • Letture richieste e consigliate.