Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2023/2024

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Seminario di teologia fondamentale: «Il soggetto credente nei recenti modelli teologico-fondamentali»
Codice del Corso
S-23TFSEM
Corso Integrato
Seminario di teologia fondamentale
Docenti
Albarello Duilio
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
OBBLIGATORIO
Tipo Esame
Prova scritta
Metodo di Insegnamento
Didattica formale/lezioni frontali
Programma

Il passaggio dal modello dell’apologetica, elaborata all’interno della manualistica post-tridentina, al modello della teologia fondamentale, messa in opera con il rinnovamento conciliare, è da intendersi come un vero e proprio cambiamento di paradigma. Infatti il superamento dell’esteriorismo intellettualistico tra verità di ragione (naturale) e verità di fede (soprannaturale), rigorizzato fino a confutare l’impianto teorico della reciproca estrinsecità del sapere e del credere, comporta non semplicemente un aggiornamento dell’apologetica così come si è venuta configurando nell’epoca moderna, ma il suo congedo definitivo come disciplina teologica preambolare e separata rispetto alla teologia cosiddetta «dogmatica». In effetti, la necessità dell’apologetica come disciplina preambolare e separata era sorta proprio a partire dal presupposto dell’esteriorismo tra natura e soprannatura. Caduto quest’ultimo, è inevitabile che cada pure quella necessità, e che conseguentemente venga istituita la teologia fondamentale intesa come «teoria critica» della riflessione teologica nel suo complesso. 

Si tratta appunto di mostrare che la fede cristiana non soltanto permette l’accesso all’evento cristologico in quanto evento rivelativo, ma contiene in sé i criteri che la giustificano come sapere adeguato della rivelazione stessa. Ecco perché la fede cristiana può spingere la sua riflessione fino al livello epistemologico, ossia fino al livello della consapevolezza critica. Infatti, la fede cristiana implica in se stessa una forma di realizzazione della ragione critica; quella forma che si affida alla verità della rivelazione cristologica, in quanto riconosce l’evidenza della sua affidabilità ed è in grado di argomentarla a beneficio di tutti.

Tale cambiamento di paradigma, che sta alla base dell’impianto teorico soggiacente alla teologia fondamentale, comporta di lasciar cadere lo schema basato sul punto di vista dell’oggetto. Finché si mettono in rapporto due sostantivi - «fede» e «ragione» - si continua a postulare l’esistenza di due entità, o di due capacità a sé stanti, che poi dovrebbero spartirsi tra di loro i beni, ossia gli ambiti di competenza. Occorre quindi sostituire questa prospettiva con uno schema alternativo, basato sul punto di vista del soggetto. Perciò bisogna cominciare a mettere in rapporto due verbi: «credere» e «conoscere». I verbi esprimono delle azioni, che hanno appunto bisogno di un soggetto concreto per essere attuate. In effetti, se ci pensiamo, è la stessa persona cosciente che crede e che conosce - sarebbe meglio dire: crede per conoscere - nel momento in cui si impegna ad attuare la propria esistenza, dentro la rete di relazioni con la corporeità, con gli altri e con il cosmo. Qui emerge quella esperienza umana fondamentale, in cui il soggetto coglie se stesso, gli altri, il mondo, persino Dio, in modo consapevole e responsabile di fronte a tutti.

Obiettivo

Il Seminario si propone di tematizzare la questione per cui se la teologia nel suo complesso è chiamata a dare il proprio contributo determinante allo svolgimento adeguato della missione affidata al cristianesimo, la teologia fondamentale è incaricata di garantire la buona qualità di tale contributo offerto dalla riflessione teologica, impegnandosi a riportare costantemente quella riflessione al suo oggetto: l’evento della fede «di» Gesù Cristo e «in» Gesù Cristo, insieme ai criteri della sua comprensione e del suo accoglimento da parte dell’uomo.

Avvertenze

Il Seminario prevede un’introduzione da parte del docente, in cui saranno illustrati sinteticamente i modelli del cambiamento di paradigma teologico-fondamentale, dal punto di vista della maniera con cui essi articolano il rapporto tra soggetto credente, evento fondativo e mediazione testimoniale. La presentazione e la discussione seminariale sono volte all’approfondimento critico della modalità specifica secondo cui quei modelli congegnano una teoria del «soggetto credente», considerato come figura concreta della libertà che si attua a procedere dal credito prestato alla possibilità affidabile del proprio compimento secondo il giusto senso. La valutazione verterà sull’elaborato scritto, che restituirà la ricerca condotta dallo studente, tenendo presente il disegno complessivo emerso dal percorso svolto in classe.

Bibliografia

H. Verweyen, La parola definitiva di Dio. Compendio di teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2001; J. Werbick, Essere responsabili della fede. Una teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2002; Th. Pröpper, Vangelo Ragione Libertà. Lineamenti di un’ermeneutica teologica, EDB, Bologna 2008; E. Salmann, Passi e passaggi nel Cristianesimo. Piccola mistagogia verso il mondo della fede, Cittadella, Assisi 2009; G. Bonaccorso, Critica della ragione impura. Per un confronto tra teologia e scienza, Cittadella, Assisi 2016; C. Theobald, La fede nell’attuale contesto europeo, Queriniana, Brescia 2021.