Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2023/2024

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Teologia fondamentale – II: «La potenza del sangue. Cristianesimo e sacrificio»
Codice del Corso
S-23TF02
Corso Integrato
Teologia fondamentale - II
Docenti
Prato Ezio
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
OBBLIGATORIO
Tipo Esame
Prova Orale
Metodo di Insegnamento
Didattica formale/lezioni frontali
Programma

Oggetto del corso è il fenomeno del sacrificio. Dopo averne disegnato il profilo, la ricerca si concentra su due obiettivi: mettere a fuoco la specificità cristiana del fenomeno e presentare alcune delle questioni più rilevanti all’interno della teologia cristiana del sacrificio, per suggerire, infine, spunti e percorsi per possibili approfondimenti e sviluppi.

Obiettivo

Il sacrificio è l’atto più importante della religione o almeno una sua espressione essenziale. Per l’uomo autenticamente religioso, è infatti normale pensare che l’intera realtà e – anzitutto – la propria stessa vita debba essere data a Dio: se Dio è Dio, ogni realtà deve essere a lui ricondotta e consegnata. Proprio per questo, la categoria di sacrificio sembra poter esprimere – non senza approssimazione – la direttrice fondamentale di ogni esperienza religiosa. Non è però in gioco solo l’atteggiamento dell’uomo religioso, ma anche, e prima ancora, il volto di Dio: «la concezione del sacrificio è infatti strettamente collegata con la concezione di Dio. Anche il conflitto relativo alla comprensione del sacrificio è quindi legato al conflitto delle immagini di Dio» (B. Sesboüé). Si apre così una dialettica che tocca il cuore della religione. Dopo aver cercato di definire le dimensioni costitutive del sacrificio e aver provato a circoscrivere in qualche modo l’essenza del fenomeno, risulta dunque interessante fermarsi sulla dialettica fra l’esperienza religiosa dell’umanità e la novità cristiana. Anche all’interno del perimetro del cristianesimo, la realtà del sacrificio solleva comunque interrogativi, che aprono confronti e alternative; saranno essi a indirizzare il nostro cammino: in che senso la morte di Cristo è un sacrificio? È la fine di tutti i sacrifici? Il sacrificio è allora da relegare nel passato? Oppure c’è un suo nucleo a cui il cristianesimo non potrà mai rinunciare? Che spazio può ancora avere il sacrificio all’interno di un cristianesimo della misericordia? Se questo spazio c’è, nella vita cristiana dei singoli e delle comunità, quali luoghi (liturgia, spiritualità, azione) possono (e devono?) ospitare il sacrificio?

Avvertenze

Il corso si svolge prevalentemente con lezioni frontali. Il confronto con gli studenti cercherà di valorizzare i loro eventuali apporti, soprattutto provenienti da conoscenze e studi pregressi. In sede di esame, lo studente è invitato a verificarsi su un triplice livello: capacità di delineare i passaggi fondamentali dell’itinerario proposto; approfondimento specifico di una delle questioni trattate, partendo da qualcuno dei testi indicati; proposta e discussione di eventuali spunti per possibili sviluppi della ricerca.

Bibliografia

F. Riva - P. Sequeri, Segni della destinazione. L’ethos occidentale e il sacramento, Cittadella, Assisi 2009; S. Petrosino, Il sacrificio sospeso. Per sempre, Jaca Book, Milano 2015; G. Ferretti, Spiritualità cristiana nel mondo moderno. Per un superamento della mentalità sacrificale, Cittadella, Assisi 2016; R. Girard, La violenza e il sacro, Adelphi, Milano 19862; J.C. Heesterman, Il mondo spezzato del sacrificio. Studio sul rituale dell’India antica, Adelphi, Milano 2007.