Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia SettentrionaleScheda dell'insegnamento |
Codice del Corso
| S-22TM01 |
Corso Integrato
| Teologia morale fondamentale - I |
Docenti
| Chiodi Maurizio |
Anno di corso
| S |
Semestre
| 1° |
ECTS
| 3 |
Ore
| 24 |
Lingua in cui viene erogato il corso
| Italiano |
Modalità di erogazione del corso
| Convenzionale |
Tipologia di insegnamento
| Non definito |
Tipo Esame
| Prova Orale |
Metodo di Insegnamento
| Didattica formale/lezioni frontali |
Sullo sfondo della Fratelli tutti di papa Francesco, il corso avvierà la ricognizione di alcuni autori recenti che hanno pensato l’idea della fraternità. Nella ripresa teorica, il discorso si concentrerà sulla fraternità – e la sororità – come nodo rivelativo dell’umano e della rete dei rapporti familiari. Una fenomenologia della fraternità mostra come essa si situi nell’intreccio tra identità e differenza: mio fratello/mia sorella è come me figlio/a di mia madre e mio padre, ma è altro/a da me. In tal senso la fraternità è costitutiva dell’identità filiale come relazione (ipseità) ed è figura rivelativa dell’alterità: il fratello è un altro come sé e nello stesso tempo è estraneo, “strano”, straniero, rivale e può diventare perfino nemico. Contro la retorica di un facile irenismo e al di là di un’idea “mercenaria” della reciprocità (do ut des), la fraternità si inscrive nella drammaticità temporale e narrativa delle relazioni umane. Tra fratelli e sorelle si dà una reciprocità asimmetrica, perché lì tutto potrebbe naufragare nell’identico (gemello): la relazione di fraternità incrocia il conflitto e la rivalità, che caratterizzano ogni incontro con l’altro. Una fraternità senza asimmetria non riconosce la sua alterità irriducibile e un’asimmetria senza fraternità produce la guerra di tutti contro tutti. La asimmetria suppone e genera la relazione: non distrugge la prossimità, ma la rovescia senza abolirla.
Un cenno finale sarà dedicato al nesso tra l’esperienza antropologica e il compimento cristologico, illustrando il senso della fraternità biblica in Giuseppe (Gn 37-50) come figura anticipatrice di Gesù, l’unigenito e il primogenito tra molti fratelli.
Il corso, proposto nell’ambito della specializzazione in teologia morale, si prefigge di tematizzare la nozione di cultura, articolandola con quella di coscienza, in vista di un ripensamento critico della nozione di natura. Attraverso il confronto con letteratura più significativa, sotto il profilo antropologico-culturale, sociologico, filosofico e teologico, l’intento è di mettere in rilievo le questioni etico-antropologiche e teologiche fondamentali
Il corso si svolgerà secondo la forma classica delle lezioni cattedratiche, che dovranno favorire al massimo il coinvolgimento, l’interesse, la partecipazione degli studenti. Per propiziare questo coinvolgimento, si darà agli studenti l’opportunità di approfondire le tematiche svolte a lezione, con la possibilità di svolgere una esercitazione. Non si mancherà di offrire un’ampia rassegna bibliografica, nazionale e internazionale, istruttiva per approfondire i singoli argomenti monotematici o le varie posizioni degli autori, stimolanti per la ricerca teologica e per l’interesse personale degli studenti.
E. Appella, Giuseppe di Giacobbe. Racconto di della fraternità compiuta, Paoline, Roma 2021; E. Morin, La fraternità, perché? Resistere alla crudeltà del mondo, AVE, Roma 2020 (orig. La Fraternité, pourquoi?, Arles, Actes Sud 2019; J. Ratzinger, La fraternita cristiana, Queriniana, Brescia 2005 (orig. Die christliche Brüderlichkeit, Kösel-Verlag, München 2004); E. Scognamiglio, Il sogno della fraternita universale, LEV, Città del Vaticano 2021; M. Simeoni (ed.), Fratellanza e amicizia sociale in Francesco “Fratelli tutti”, Gabrielli, San Pietro in Cariano (Ve) 2021; C. Theobald, Fraternità. Il nuovo stile della chiesa secondo papa Francesco, Qiqajon, Magnano (Bi) 2016