Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2022/2023

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Seminario di teologia fondamentale: «"Città secolare e ritorno del sacro". Per un'interpretazione teologica realistica della condizione umana»
Codice del Corso
S-22TFSEM
Corso Integrato
Seminario di teologia fondamentale
Docenti
Cornati Dario
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
Non definito
Tipo Esame
Prova scritta
Metodo di Insegnamento
Lezioni, Esercitazioni, Seminari
Programma

Il cristianesimo è stato, certamente, colto di sorpresa, fin dall’inizio, da questo processo di congedo. In gran parte, questo fenomeno appare come un’uscita del cristianesimo europeo da sé stesso. Di fatto, l’elaborazione di una interpretazione teologica realistica e non esoterica della condizione umana, che sia all’altezza delle evidenze storiche e culturali, in cui l’umanità contemporanea si misura irrevocabilmente con l’ordine del senso, non si improvvisa. La tradizione evangelica della verità di Dio deve essere esplorata nella sua profondità di oggetto trascendente, in termini accessibili ad una coscienza credente, che rimane – e deve rimanere – quella del soggetto della nuova città secolare. Il problema non è la comunicazione è l’intelligenza, nel suo senso più radicale. Disponiamo di un’argomentazione – in termini di teologia della storia, non di sociologia delle culture – che interpreti questo impensabile auto-svuotamento? Nelle riflessioni elaborate dal ciclo seminariale ci impegniamo ad esplorare una sorta di crocevia, in cui sarebbe possibile sorprendere la disponibilità di una strumentazione concettuale e la serietà di un dibattito specificamente orientato alla novità assoluta di questo nuovo orizzonte del futuro. In concreto, queste saranno le tappe e gli interlocutori:

  1. Harvey Cox e il dibattito sulla «città secolare». La preistoria
  2. Hans Blumenberg e il «naufragio con spettatore»
  3. Pietro Barcellona, narratore critico della modernità, e il suicidio dell’Europa
  4. Cornelius Castoriadis e l’istituzione immaginaria della società
  5. Giorgio Agamben e il sacro come «punto cieco» dell’ordinamento
  6. Massimo Cacciari e il crocevia della storia. Teologia e politica
  7. Slavoj Zizek e il cuore perverso del cristianesimo
  8. Ivan Illich e la cospirazione cristiana
  9. Cristoph Theobald e la «fede nell’attuale contesto europeo»
  10. Pierangelo Sequeri e il monoteismo del sé
  11. Mario Tronti e il gruppo di lavoro: Epimeteo
Obiettivo

Le sorti progressive della secolarizzazione borghese hanno prodotto l’attuale e collettiva «perdita di senso» del vivere in comune, a carico di uomini e di donne in carne ed ossa. Nel frattempo, la decantata modernizzazione ha distrutto il popolo, senza fare dell’individuo una persona, anzi facendone una massa, estranea alla fraternità. Un po’ come la prodigiosa mondializzazione, che è andata ad infilarsi nell’imbuto di una grande crisi finanziaria ed economica, senza più poter contare sulle riserve istituzionali e politiche della propria convivenza. Quegli stessi uomini e quelle stesse donne, sempre più vedono crescere, la distanza fra gli oneri imposti ai popoli per l’alimentazione di questo dispositivo e le concrete possibilità di progettare storie di vita umanamente qualificate. Dall’altra parte – che non è la parte opposta, ma la parte complementare – cosa resiste? Il ritorno del religioso. Il soprassalto del sacro, che è qui da noi, in occidente, un evento giornalistico, più in generale un fatto mediatico, uno spettacolo di piazza, un festival della religione, che non incontra il Cristianesimo e non incontra nemmeno la Chiesa. Il sacro, il divino, il liturgico, il trascendente stanno, emarginati, altrove, in singole esperienze di testimonianza, in isolate comunità monastiche: in deposito, per fortuna eterno, nel corpo delle Scritture. Per il resto, un lento, ma inesorabile processo di raffinata immanentizzazione dell’annuncio del Regno dei cieli nell’auto-affermazione dell’umano, di cui abbiamo appena iniziato a misurare il potenziale di inciviltà. Familiarizzare coi tratti costitutivi della condizione umana, che in Europa si impone, senza fare sconti all’ingenuità della sua narrazione retorica, per poi accedere al profilo alto di un’interpretazione meno superficiale del «naufragio della modernità»: è il principale obiettivo della ricerca innescata.

Avvertenze

L’esperienza seminariale sarà aperta da una lezione panoramica e frontale, a carico del docente, alla quale seguiranno i contributi curati dagli studenti, sulla base di una scelta monografica di testi concordata. Al temine del corso, un intervento analogo riprenderà il filo della ricerca svolta, evidenziandone i guadagni, le questioni aperte e i margini di una sua declinazione culturale. Dopo il confronto e la discussione in aula, sarà richiesta ad ogni studente l’elaborazione e la consegna di un testo, che offra una presentazione complessiva dell’opera scelta, una analisi critica dei suoi contenuti e una indicazione degli elementi utili per la ripresa teologica del tema. La valutazione finale verterà sulla partecipazione al comune lavoro seminariale e sull’elaborato scritto.

Bibliografia

H. Blumenberg, Naufragio con spettatore. Paradigma di una metafora dell’esistenza, Il Mulino 1985; H. Cox, La città secolare, Vallecchi 1968; Epimeteo, Finis Europae. Una catastrofe teologico politica, Bibliopolis 2007; I. Illich, Pervertimento del cristianesimo. Conversazioni con David Cayley su Vangelo, Chiesa, Modernità, Quodlibet 2011; P. Sequeri, La cruna dell’ego. Uscire dal monoteismo del sé, Vita e Pensiero 2017; C. Theobald, La fede nell’attuale contesto europeo. Cristianesimo come stile, Queriniana 2021.