Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2022/2023

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Teologia fondamentale - I: «Ragione e fede in democrazia. Indagini teologiche sul post-secolare»
Codice del Corso
S-22TF01
Corso Integrato
Teologia fondamentale - I
Docenti
Albarello Duilio
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
Non definito
Tipo Esame
Prova Orale
Metodo di Insegnamento
Didattica formale/lezioni frontali
Programma

Il corso si propone di affrontare le implicazioni teologiche ed ecclesiologiche dell’epoca post-secolare, intesa come una metamorfosi della secolarizzazione capace di gestire le pressioni incrociate fra visioni del mondo immanentiste e trascendenti, in particolare creando le condizioni di una traduzione reciproca e di un consenso per confrontazione tra cittadini religiosi e non religiosi, al fine di coinvolgerli nell’orizzonte di una democrazia di tipo liberale. Si tratta di chiarire come il cristianesimo, in specie nella sua declinazione cattolica, sia abilitato a misurarsi senza resistenze ideologiche con un contesto caratterizzato dalla pluralità socio-culturale e dalla laicità civile e statale.

Obiettivo

Il momento introduttivo intende istruire la problematica tramite il confronto con la prospettiva di un «socialismo spirituale», proposta da John Milbank. Il riferimento all’evento di Cristo dall’inizio della sua vicenda sino al compimento pasquale - ripresentato dalla Chiesa di generazione in generazione - permette di riconoscere che soltanto nella prassi di agape si attua quella logica del dono incondizionato e gratuito, in base alla quale diventa possibile istituire e ricostituire il legame sociale nella forma di una fraternità, capace di superare il sistema competitivo prescritto dall’utilitarismo liberista.

Nella prima parte del corso, scegliendo come interlocutori privilegiati Charles Taylor, Jünger Habermas e in particolare Jean-Marc Ferry, cercheremo di elaborare un’analisi di tipo contestuale, per inquadrare il rapporto tra religioni e sfera pubblica dentro quella metamorfosi della secolarizzazione, che può essere indicata - usando una categoria, che rimane da precisare - come «post-secolarità».

In un primo momento, si vedrà come a parere di Taylor l’adesione alla visione sistemica cristiana non sia da concepire come puro rigetto della civiltà della democrazia e dei diritti, bensì come una sorta di «opposizione leale» al sistema moderno e post-moderno, per concorrere a liberarlo dalle sue eventuali contraddizioni in forza del rimando all’Evangelo, in quanto ritenuto capace di ispirare soluzioni più degne per l’uomo..

In un secondo momento, si ricostruirà la posizione di Habermas, per il quale un proficuo incontro tra le convinzioni religiose e la vita civile, in un contesto connotato dalla laicità dello Stato, richiede che i cittadini credenti si affidino a operazioni cooperative di traduzione, senza di cui il contenuto delle voci religiose non potrebbe entrare nelle agende e nei dibattiti delle istituzioni statali, in modo da influire sul processo deliberativo.

In un terzo momento, l’attenzione si sposterà sulla proposta di Ferry, il quale teorizza un «consenso per confrontazione», da mettere in atto nel dibattito civile e legale dentro l’orizzonte di una democrazia deliberativa. Tale modello implica il dischiudersi della ragione pubblica liberale a registri del discorso, che non si limitino allo stile dell’argomentazione filosofico-giuridica, bensì includano gli ambiti del narrativo e del simbolico, idonei ad un’ermeneutica del senso, che non va a beneficio esclusivo dei cittadini religiosi, ma di chiunque si attenda di essere riconosciuto pubblicamente nell’integralità del proprio essere persona.

La seconda parte del corso sarà dedicata ad una rilettura espressamente teologica del contesto post-secolare delineato in precedenza, con un’attenzione privilegiata alla maniera con cui la Chiesa cattolica si vede sollecitata a riposizionarsi per abitare una società plurale e organizzata nella forma dello Stato laico, portando avanti il suo compito testimoniale, tramite l’impegno di operare un intreccio sempre più stretto tra evangelizzazione e umanizzazione. La ripresa della Dichiarazione Nostra Aetate sulla libertà religiosa e il riferimento al modo con cui una figura paradigmatica del post-concilio come il card. Carlo Maria Martini declina il rapporto fra ragione pubblica e fede cristiana prepareranno le condizioni per argomentare dal punto di vista teologico-fondamentale la relazione della Chiesa cattolica con lo Stato laico a partire dalla categoria-chiave della «fraternità eccedente».

 

Avvertenze

Il corso si svolgerà secondo la modalità della lezione frontale e si concluderà con una verifica oral

Bibliografia

S. Dianich, Chiesa e laicità dello Stato. La questione teologica, San Paolo 2011; J.-M. Ferry, La religion réflexive, Cerf, Paris 2010; Id, La Raison e la Foi. Une philosophie de la religion, Pocket, Sant Llorenç d’Hortons (Barcelone) 2016; J. Habermas, Verbalizzare il sacro. Sul lascito religioso della filosofia, Editori Laterza, Bari 2015; C. M. Martini, Le ragioni del credere. Scritti e interventi, Mondadori, Milano 2011; C. Taylor, L’età secolare, Feltrinelli, Milano 2009; C. Theobald, Le courage de penser l’avenir, Cerf, Paris 2021.