Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia SettentrionaleAnno Accademico 2021/2022Schede ECTS |
Codice del Corso
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S-21TM04
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Corso Integrato
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Morale speciale - I
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Docenti
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Fumagalli Aristide
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Anno di corso
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S
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Semestre
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2°
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ECTS
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3
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Ore
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24
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Lingua in cui viene erogato il corso
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Italiano
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Modalità di erogazione del corso
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Convenzionale
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Tipologia di insegnamento
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Non definito
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Tipo Esame
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Prova Orale
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Metodo di Insegnamento
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Didattica formale/lezioni frontali
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Programma
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La sequenza logica del corso prevede una triplice scansione che, dopo una recensione storica riguardante la tradizionale dottrina dei vizi capitali, propone un’interpretazione sintetica del vizio, per poi distendersi nello studio analitico dei singoli vizi capitali. Il primo momento della recensione storica informerà circa il sorgere della dottrina sui vizi capitali nell’ambito del monachesimo, la sua elaborazione in epoca patristica e medioevale e il suo successivo declino. L’indagine, condotta in termini essenziali, permetterà di acquisire elementi utili per la rielaborazione della teologia dei vizi. Nel secondo momento verrà proposta una rinnovata interpretazione teologica del vizio. Il criterio interpretativo sarà mutuato da una concezione pneumatologica dell’agire morale, la cui fonte e risorsa, cioè, è costituita dallo Spirito Santo. Entro questa concezione il vizio rappresenta l’indisposizione della libertà umana rispetto allo Spirito. E poiché l’azione dello Spirito è quella di trasformare l’uomo a immagine di Cristo, cosicché egli ami come lui ha amato, il vizio è l’indisposizione della libertà a conformarsi all’amore di Cristo. Il disamore vizioso è la forma maligna che la libertà assume resistendo all’azione dello Spirito. Il terzo momento, sulla base della precedente interpretazione sintetica del vizio, procederà all’analisi del settenario dei vizi capitali, mediante il quale la tradizione ha classificato le principali forme di indisposizione amorosa dell’uomo. Di ciascun vizio capitale – superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria – verrà illustrato il tipo di disamore che esprime nei confronti di Dio e del prossimo, la peculiare malformazione che comporta per la libertà e le sue ramificazioni in ulteriori vizi morali. |
Obiettivo
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Il trattato sui vizi, analogamente al trattato sulle virtù, pur avendo avuto notevole rilievo nella teologia patristica e medioevale, è andato pressoché smarrito nella teologia morale contemporanea. Mettendo a frutto il patrimonio tradizionale, il corso mira a riabilitare la riflessione sistematica sui vizi, in vista di una migliore interpretazione e valutazione del male morale. |
Avvertenze
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Il metodo di lavoro prevede lo svolgimento del corso da parte del docente attraverso lezioni frontali, che intenderebbero promuovere la partecipazione attiva degli studenti con domande e osservazioni in ordine alle opportune chiarificazioni e agli auspicabili sviluppi della riflessione, e mediante l’indicazione di percorsi tematici e sussidi bibliografici per l’approfondimento personale. L’acquisizione dei contenuti è affidata allo studio personale, che potrà avvalersi della lettura dei testi indicati durante le lezioni. La verifica della competenza appresa durante le lezioni avverrà tramite una prova orale di esame dopo la frequentazione del corso. |
Bibliografia
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C. Casagrande – S. Vecchio, I sette vizi capitali. Storia dei peccati nel Medioevo, Einaudi, Torino 2000; G. Cucci, Il fascino del male. I vizi capitali (= Formazione), Apostolato della Preghiera, Roma 2008; Evagrio Pontico, Gli otto spiriti della malvagità. Sui diversi pensieri della malvagità, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 20062 ; R. Gerardi, Le malattie dell’anima. Trattato sui vizi capitali, EDB, Bologna 2013; 233 G.Ravasi, Le porte del peccato. I sette vizi capitali (= Saggi), Mondadori, Milano 2007; Tommaso d’Aquino, Il Male. Testo latino a fronte (tratto dall’Edizione Leonina) (= Testi a Fronte 76), Rusconi, Milano 1999. |