Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia SettentrionaleAnno Accademico 2021/2022Schede ECTS |
Codice del Corso
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S-21STTH3
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Corso Integrato
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Storia della teologia orientale
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Docenti
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Fogliadini Emanuela
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Anno di corso
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S
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Semestre
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2°
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ECTS
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3
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Ore
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24
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Lingua in cui viene erogato il corso
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Italiano
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Modalità di erogazione del corso
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Convenzionale
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Tipologia di insegnamento
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Non definito
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Tipo Esame
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Prova Orale
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Metodo di Insegnamento
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Didattica formale/lezioni frontali
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Programma
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Un universo di galassie spirituali spesso trascurate, di cristianesimi di origine apostolica, costellati dalla fioritura del monachesimo, accomunati dalla scelta cristologica miafisita e da una grande libertà di modelli iconografici rispetto agli schemi diffusi nel mondo bizantino. Fu proprio in Oriente che furono poste la maggior parte delle domande teologiche nel corso dei primi secoli, questioni che suscitarono vivaci discussioni e diedero luogo a diverse dottrine cristologiche. Nel deserto inospitale, trasformatosi ben presto in un giardino di preghiera ininterrotta, tra ascesi e miracoli, i Padri egiziani svilupparono nell’omelitica e attraverso i detti, una riflessione destinata a attraversare i confini della storia e ad influenzare anche l’espressione artistica. Di questi cristianesimi, che beneficiarono di una rete di chiese e monasteri che fu eccezionalmente densa e precoce, di cui i nove decimi sono scomparsi, resta un patrimonio così rilevante da far dichiarare agli studiosi che questa “periferia” fu in realtà un terzo polo della teologia e dell’arte cristiana, dopo quelli che ruotavano attorno a Costantinopoli e all’Occidente. La cappella di Bagawat, i monasteri Rosso e Bianco, quelli di Sant’Apollo a Bawit, San Macario, Sant’Antonio e dei Siriani in Egitto e la cattedrale di Faras in Nubia sono tra i più importanti e straordinari esempi del dialogo dinamico e proficuo tra liturgia – manifestazione per eccellenza in Oriente della teologia – e iconografia. Tali programmi, ai quali meritano di essere aggiunti i preziosi manoscritti miniati e le icone più antiche, testimoniano anche che l’enfatizzazione miafisita del mistero cristologico non si è necessariamente tradotta in un aniconismo. L’originalità delle creazioni artistiche testimonia al contrario il fervore spirituale di questi cristianesimi orientali, all’epoca in regioni da confini instabili, in costante comunicazione tra loro. |
Obiettivo
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Il corso si propone di presentare i cristianesimi orientali d’Egitto e Nubia, ripercorrendone la storia in particolare del primo millennio attraverso la riflessione teologica, la letteratura patristica, l’iconografia monumentale. |
Avvertenze
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Una ricerca multidisciplinare permetterà di scoprire e apprezzare la ricchezza di due fondamentali cristianesimi orientali. La verifica dell’assimilazione dei contenuti sarà effettuata attraverso un esame orale. |
Bibliografia
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Paola Buzi, La Chiesa copta. Egitto e Nubia, ESD, Bologna 2014; Tania Velmans, Orienti cristiani. Visioni culturali, Jaca Book, Milano 2017; Gawdat Gabra, Coptic Monasteries. Egypt’s Monastic Art and Architecture, The American University in Cairo Press, New York 2002; Maged Mikhail – Mark Moussa (ed.), Christianity and Monasticism in Wadi al-Natrun, The American University in Cairo Press, New York 213 2009; Elisabeth S. Bolman, The Red Monastery Church. Beauty and Ascetism in Upper Egypt, American Research Center in Egypt, Il Cairo 2016; Pachoras, Faras. The wall paintings from the Cathedrals of Aetios, Paulos and Petros, Polish Centre of Mediterranean Archaeology, University of Warsaw, Varsavia 2017. |