Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2021/2022

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Teologia fondamentale - III: «Forme e figure della trascendenza dell’esperienza. Per una concezione non immanentistica dell’immanenza»
Codice del Corso
S-21TF03
Corso Integrato
Teologia fondamentale - III
Docenti
Epis Massimo
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
Non definito
Tipo Esame
Prova Orale
Metodo di Insegnamento
Didattica formale/lezioni frontali
Programma

Per quanto possa apparire controcorrente rispetto alla tesi corrente dell’agnosticismo teologico della filosofia, mette conto indagare se il tema di “Dio” non abbia una dignità filosofica proprio in riferimento alla novità del soggetto umano che decide radicalmente di sé: “cosa dice “Dio” in rapporto all’istanza dell’unicità personale?”. L’interrogativo se si dia una “ragione” per “Dio” sollecita una verifica della “ragione” stessa alla prova del soggetto effettivo. Al di là del formalismo di una certa metafisica della finitezza, come anche della piegatura trascendentalistica di certa fenomenologia, si viene delineando il compito di pensare l’intenzionalità teo-logica immanente alle dimensioni strutturanti ed alle forme concrete dell’esperienza umana. Soltanto Dio può pronunciare una parola adeguata su “Dio” (è a questo scarto che risulta legittimamente funzionale un certo agnosticismo della filosofia). Ma la filosofia – come interrogazione fondamentale sull’umano dell’uomo – non può delegare alla cogenza interna del pensiero lo scandaglio delle condizioni veritative di ciò che l’uomo vive. Qual è l’intenzionalità reale delle forme fondamentali dell’esistenza che vedono implicato l’essere umano nella sua interezza? Per istruire la questione teo-logica non si tratta di partire dalla esperienza, ma di pensarla nelle condizioni tipiche della sua unicità. I fondamentali dell’esperienza umana – il desiderio, la libertà, l’amore… – non sono semplici aperture o varchi su di un mistero che ci supera, ma attestazioni di una trascendenza che ci abita. Per ripensare filosoficamente la trascendenza è necessario assumere una concezione non immanentistica dell’immanenza. Farsi carico del profilo filosofico della questione teo-logica non risponde all’esigenza di una preambolarità rediviva; nemmeno ambisce a liquidare sul piano eidetico l’effettività della storia; piuttosto, intende ripensare l’istanza dell’universale nell’essenziale ancoramento antropologico. Detto altrimenti: un certo agnosticismo teologico deriva al pensiero filosofico dalla sua rinuncia a pensare la correlazione di rilievo ontologico tra la manifestazione indeducibile dell’essere e la co-rispondenza storico-singolare ch’essa suscita. L’effettività del sé è determinante per l’evidenza che l’essere offre di sé.

Obiettivo

In diretta continuità con il progetto di ricerca: “Ri-dire Dio. Modelli di teologia filosofica”, i cui atti sono stati pubblicati sui fascicoli 2-3/2020 della rivista “Teologia”, il corso intende riflettere sulle condizioni per superare la giustapposizione che si è andata delineando tra i due orientamenti teoretici emergenti dal dibattito. Nei modelli analitico e neoclassico l’esperienza nella sua fatticità rimane come sospesa, perché la verità viene ricondotta alle condizioni formali della sua datità (in quanto finita) e della sua comunicabilità. Nei modelli fenomenologico ed ermeneutico, invece, la questione veritativa viene articolata nella trama concreta dei vissuti, compresi nell’intrinseco rapporto alla coscienza storica della soggettività costituente. Rassegnarsi all’accostamento significherebbe sancire come insuperabile la contrapposizione tra una forma dell’evidenza che supera l’esperienza nell’inferenza logico-concettuale ed un appello alle forme storiche del senso (religioso) rinunciatario nei confronti dell’istanza – tipicamente trascendentale – dell’universalità.

Avvertenze

Il corso si svolgerà con la scansione di otto incontri, di tre ore ciascuno. Alla lezione inaugurale è affidata la presentazione della questione e delle linee di sviluppo della ricerca. Seguiranno la presentazione e discussione di una specifica tematica, mediante la positio di un Visiting Professor. L’ultimo incontro sarà dedicato alla ripresa complessiva delle questioni di maggior rilievo emerse nel confronto. Il corso sarà aperto alla partecipazione dei Docenti interessati delle Istituzioni accademiche collegate alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale.

6 ottobre: presentazione del corso: le questioni e l’itinerario

13 ottobre: Il nichilismo. Negazione o catarsi?

Costantino Esposito, Professore ordinario di “Storia della filosofia” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari Aldo Moro

20 ottobre: Il segreto della nascita

Carla Cao, Docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata

27 ottobre: La trama della libertà

Carmine Di Martino, Professore ordinario di Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano

10 novembre: Forme e figure dell’alterità

Vincenzo Costa, Professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università Vita e salute San Raffaele

17 novembre: Nominare “Dio”. Il linguaggio per la trascendenza dell’esperienza

Henri Laux, Docente di filosofia presso il Centre Sèvres di Parigi

24 novembre: Ri-pensare “Dio”

Calogero Caltagirone, Professore associato di Filosofia morale nel Dipartimento di Scienze Umane della Università LUMSA di Roma

1 dicembre: Ripresa e conclusioni

Bibliografia

Gli interventi pubblicati nei fascicoli 2 e 3 della rivista “Teologia”, nell’anno 2020; V. Costa, Fenomenologia dell’intersoggettività. Empatia, socialità, cultura, Carocci, Roma 2011; C. Caltagirone, Ri-pensare Dio. Tra mutamenti di paradigmi e rimodulazioni teologiche, Cittadella, Assisi 2016; S. Zucal, Filosofia della nascita, Morcelliana, Brescia 2017; P. Sequeri – S. Ubbiali (ed.), Nominare Dio invano? Orizzonti per la teologia filosofica, Glossa, Milano 2009.