Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia SettentrionaleAnno Accademico 2021/2022Schede ECTS |
Codice del Corso
|
S-21TF01
|
Corso Integrato
|
Teologia fondamentale - I
|
Docenti
|
Cornati Dario
|
Anno di corso
|
S
|
Semestre
|
2°
|
ECTS
|
3
|
Ore
|
24
|
Lingua in cui viene erogato il corso
|
Italiano
|
Modalità di erogazione del corso
|
Convenzionale
|
Tipologia di insegnamento
|
Non definito
|
Tipo Esame
|
Prova Orale
|
Metodo di Insegnamento
|
Didattica formale/lezioni frontali
|
Programma
|
L’irrealismo dell’idea di Dio nelle pieghe del ‘moderno’. Esili della nominazione l gesto impossibile: dare o ricevere un nome. Jacques Derrida e il maglio della decostruzione Mosé al posto di Dio. La visione del roveto e la ‘giustizia’ del tetragramma sacro «Il roveto ardente è la Cosa di Mosé». Jacques Lacan e l’etica della psicoanalisi Il veto della nominazione (Es 20,2; Deut 5,11) nella cornice dello Shemà’ Israel Al di là del versetto. Le lezioni talmudiche di Emmanuel Lévinas e l’archeologia di Giorgio Agamben La mansione del God-Talk nella polifonia dell’attestazione biblica (Paul Ricoeur) Il capolavoro di Schönberg: Mosé e Aronne (1930). La composizione delle dodici note Il parlare angelico. Figure per una poetica della lingua nei secoli XVI-XVII (Michel de Certeau) L’esperienza interlocutoria del mondo. Affabulazione e lallazione alla genesi dell’essere-coscienza Il senso del nome e la risonanza del grembo. L’ontologia dei «legami forti» in Peter Sloterdijk Il doppio del nome e la pericoresi trinitaria. L’angelo, il genio e il gemello |
Obiettivo
|
«Mi diranno: come si chiama? E io cosa risponderò loro?» (Es 3,13). Come affiora l’esperienza della fede nella sua genesi sensibile? Come si genera il tono della fiducia che istituisce l’essere-coscienza nella sua originaria affezione? La parola-chiave della risposta insiste, secondo noi, nella comunicazione del nome divino: in grado di assegnare alla vita della coscienza il potere interlocutorio di una promessa, destinata a farla crescere. Il nome, del resto, ha una sua funzione simbolica e nondimeno una sua evidenza paradossale che ci coglie tutti di sorpresa. Indica sulla soglia dell’esistere ciò che ancora non si potrebbe rappresentare. Per questo è un fenomeno linguistico inspiegabile e curioso: se non a partire da un rapporto di prossimità di cui, all’atto della sua scelta, non sappiamo quasi a. Inseguendo questa traccia luminosa, che è il «segreto del nome» tra le pieghe dei saperi differenziati (letteratura ebraica, mistica, psicologia dell’infanzia, storia del diritto, filosofia del linguaggio, teologia biblica), si proverà a tessere la tela di una teoria della nominazione realistica di Dio, in grado di fronteggiare gli spasimi della moderna teodicea: in cui il posto del ‘nome’ viene deliberatamente occupato dall’assillo trascendentale dell’idea regolativa di Dio. |
Avvertenze
|
Le lezioni verranno guidate in prima persona dal docente, obbedendo ad un metodo di lavoro e ad uno stile della relazione che possa favorire il contributo alla ricerca di ogni studente. Per il colloquio d’esame verrà richiesta la lettura personale di una delle opere fondamentali, proposte nella più ampia bibliografia, a cui accompagnare un breve elaborato scritto (30.000 – 40.000 battute spazi inclusi), il cui taglio sarà adeguata-mente concordato col professore. |
Bibliografia
|
P. Beauchamp, Cinquanta ritratti biblici, Cittadella Editrice, Assisi 2004; Congregatio de cultu divino et disciplina sacramentorum, Lettera alle Conferenze episcopali sul “Nome di Dio”, 29 giugno 2008; J. Derrida, Il segreto del nome. Chõra, Passioni, Salvo il nome, a cura di G. Dalmasso e F. Garritano, Jaca Book, Milano 2003; P. Legendre, L’inestimable object de la trasmission. Étude sur le principe généalogique en Occident, Fayard. Paris 2004; P. Sequeri, Estetica e Teologia. L’indicibile emozione del Sacro: R. Otto, A. Schönberg, M. Heidegger, a cura di P. Lia, Glossa, Milano, 1992; P. Sloterdijk, Sfere I. Bolle. Microsferologia, RaffaelloCortina, Milano 2014. |