Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2020/2021

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Storia della teologia orientale: «La cristologia nei cicli della Passione di Cristo nella Serbia medievale»
Codice del Corso
S-20STTH3
Corso Integrato
Storia della teologia orientale
Docenti
Fogliadini Emanuela
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
Non definito
Tipo Esame
Prova Orale
Metodo di Insegnamento
Didattica formale/lezioni frontali
Programma

Nei decenni che seguirono la controversia sulle immagini sacre, la teologia e omelitica bizantine (Giorgio di Nicomedia, Niceforo di Costantinopoli e Fozio) enfatizzarono la morte di Cristo come prova della sua reale incarnazione. La ricezione nei programmi monumentali fu sorprendente: dal IX secolo, l’Oriente bizantino introdusse il Christus patiens, modificando radicalmente la percezione teologica e l’immaginario artistico della morte di Cristo. Tale scelta che inizialmente suscitò aspre critiche teologiche nel mondo latino, in seguito fu pienamente e definitivamente adottata anche in Occidente.

La Serbia Medievale, tra XII e XIV secolo, sviluppò cicli della Passione di Cristo che stupiscono per estensione, dettagli, diffusione. Emerge in essi un gioco d’equilibrio tra un racconto per immagini, che ampliandosi valorizza la dimensione umana di Cristo, e l’attenzione a preservare la natura divina anche nel drammatico momento della Passione e morte.

La spiegazione di cicli così ricchi di scene (dall’Ultima Cena all’Anastasis, toccando tutte le tappe del processo, Passione, morte, fino a raggiungere sovente circa venti episodi) – che non ha precedenti nell’impero bizantino e non avrà eredi all’altezza dei modelli serbi – è contenuta nella riflessione dei testi liturgici in glagolitico.

A differenza della teologia bizantina, talvolta incline a un larvato miafisismo, la cristologia serba addolcisce l’assolutizzazione della natura divina di Cristo con la messa in scena iconografica dei momenti ultimi della vita di Cristo, senza timore di dar spazio ai sentimenti. E, allo stesso tempo, nell’attribuire una dignità solenne a Cristo malmenato, riesce a preservare, o meglio ancora, a valorizzare il sapiente equilibrio del dogma calcedonese.

Obiettivo

Affrontare il tema attraverso una ricerca e un confronto che valorizzino il legame intrinseco, proprio agli Orienti cristiani, tra teologia, omelitica, liturgia e iconografia.

Avvertenze

Una ricerca multidisciplinare permetterà di comprendere come la speculazione teologica si esprime nell’innografia, nei testi liturgici e nell’iconografica monumentale della Serbia medioevale. La verifica dell’assimilazione dei contenuti sarà effettuata attraverso un esame orale.

Bibliografia

François Bœspflug, Crucifixion. La Crucifixion dans l’art: un sujet planétaire, Bayard, Parigi 2019; Elizabeta Dimitrova, The Staging of the Passion Scenes: A Stylistic Essay. Six Paradigms from 14th Century Fresco Painting, Zograph 31, Belgrado 2006-2007; Christian Heritage of Kosovo and Metohija. The Historical and Spiritual Heartland of the Serbian People, Sebastian Press, Los Angeles 2015; Henry Maguire, The Depiction of Sorrow in Middle Byzantine Art, Dumbarton Oaks Papers, Vol. 31 (1977), 123-174.