Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia SettentrionaleAnno Accademico 2019/2020Schede ECTS |
Codice del Corso
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S-19TS04
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Corso Integrato
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Teologia sistematica - IV
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Docenti
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Rota Giovanni
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Anno di corso
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S
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Semestre
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1°
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ECTS
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3
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Ore
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24
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Lingua in cui viene erogato il corso
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Italiano
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Modalità di erogazione del corso
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Convenzionale
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Tipologia di insegnamento
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OBBLIGATORIO
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Tipo Esame
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Prova Orale
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Metodo di Insegnamento
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Didattica formale/lezioni frontali
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Programma
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L’indicazione presente nell’allocuzione Gaudet Mater Ecclesia (11-X-1962) di Giovanni XXIII circa l’“indole pastorale” del magistero ha provocato un dibattito che si è sviluppato lungo tutto il periodo conciliare. Ciò ha interessato in modo del tutto speciale la Costituzione pastorale Gaudium et spes circa i rapporti della Chiesa con il mondo contemporaneo. La novità di tale documento ha provocato un confronto teologico piuttosto acceso fra gli stessi teologi generalmente ascrivibili alla “maggioranza” conciliare, portandoli in più occasioni sull’orlo del fallimento dell’impresa. In particolare sorprendono le critiche virulente allo «schema di Ariccia» (31 gennaio – 6 febbraio 1965) da parte di Karl Rahner e Joseph Ratzinger come pure la difesa appassionata di Marie Dominique Chenu e, seppur in toni diversi, di Edward Schillebeeckx. Al fondo di queste critiche possiamo intravedere modelli teologici diversi e di conseguenza una diversa valutazione dei rapporti fra Mondo, Vangelo e Chiesa. Nel nostro percorso intendiamo analizzare innanzi tutto le ragioni che questi teologi hanno avanzato per criticare o sostenere lo «schema XIII», in modo da rintracciare più in profondità le diverse letture teologiche del rapporto Mondo – Vangelo – Chiesa, originate da impostazioni teologiche differenti: dall’agostinismo di Ratzinger, ai diversi tomismi di Rahner (trascendentale), di Chenu (istruito dall’incontro con l’epistemologia della ricerca storica) e di Schillebeeckx (sul fondamento della fenomenologia ontologica di De Petter). |
Obiettivo
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La costituzione pastorale Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (1965) ha costituito una novità nell’insegnamento del magistero, che in precedenza utilizzava o il registro dottrinale o quello disciplinare. Per tale motivo i Padri conciliari, con l’aiuto dei periti, hanno dovuto individuare un nuovo tipo di insegnamento che corrispondesse all’“indole pastorale” auspicata da papa Giovanni XXIII. Il corso intende indagare il difficile percorso con cui la riflessione teologica ha inteso fondare tale svolta. |
Avvertenze
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Il corso prevede lezioni frontali da parte del docente e alcune ore di approfondimento personale sulle tematiche oggetto del corso. La verifica dell'apprendimento avverrà sulla base di un tesario riassuntivo delle tematiche esposte durante le lezioni. Durante il colloquio lo studente presenterà i frutti dell’approfondimento personale, indicando il percorso seguito per la sua preparazione ed esponendo i contenuti appresi. |
Bibliografia
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G. Turbanti, Un concilio per il mondo moderno. La redazione della costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Vaticano II, Il Mulino, Bologna 2000; M.-D. Chenu, La Parole de Dieu II. L’évangile dans le temps (CF 11), Cerf, Paris 1964 (trad. it. parziale Il Vangelo nel tempo, A.V.E., Roma 1968); K. Rahner, Das Zweite Vatikanum. Beiträge zum Konzil und seiner Interpretation, (Sämtliche Werke 21/1-2), Herder, Freiburg – Basel – Wien 2013; J. Ratzinger, L’insegnamento del Concilio Vaticano II. Formulazione – trasmissione – interpretazione (Opera omnia VII/1), LEV, Città del Vaticano 2016; E. Schillebeeckx, Il mondo e la chiesa, Paoline, Roma 1969; J.A. Komonchak, Le valutazioni sulla Gaudium et spes: Chenu, Dossetti, Ratzinger, in J. Doré – A. Melloni (ed.), Volti di fine concilio. Studi di storia e teologia sulla conclusione del Vaticano II, Il Mulino, Bologna 2000, 115-153. |