Didattica della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale

Anno Accademico 2024/2025

Schede ECTS

 
FTIS - Specializzazione
II Licenza  
 
Teologia morale fondamentale – III: «Il rito e la forma morale del sé. Ermeneutica biblica e questioni teoriche»
Codice del Corso
S-24TM03
Corso Integrato
Teologia morale fondamentale - III
Docenti
Martino Matteo
Anno di corso
S
Semestre
ECTS
3
Ore
24
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
OBBLIGATORIO
Tipo Esame
Prova Orale
Metodo di Insegnamento
Didattica formale/lezioni frontali
Programma

Difficoltà dei processi identificativi e dismissione dell’interpretazione morale della vita si intrecciano nell’attuale temperie civile secolare con la scomparsa dei riti tradizionali cristiani. Tale scomparsa è la dissoluzione del simbolico e della sua attitudine a configurare il tempo dell’agire umano. Proprio questa configurazione del tempo è indispensabile perché possa prendere forma l’identità narrativa e radicalmente morale del sé. Come restituire pregnanza al simbolico e al momento rituale nella società della ragione calcolante e delle relazioni interpersonali ridotte a scambio mercantile? L’accostamento al testo biblico, nell’ottica dell’indagine dei rapporti tra morale, rito e identità personale, mira a fornire elementi per il chiarimento di un nodo capitale: all’origine dell’articolazione dei significati elementari che consentono di vivere e volere sta il momento cultuale della vita. Funzione del rito è infatti di presiedere all’integrazione simbolica del tempo e di dare significato ai vissuti. Esattamente questa integrazione e questa significazione consentono la tessitura e il dipanarsi dell’agire umano, propiziando la decisione del sé per il senso. Le Scritture mettono in luce come la figura del tempo della vita sia contrassegnata da una memoria dell’origine (l’evento esodico di liberazione) e da una promessa di compimento. La convergenza con la struttura dell’esperienza pratica è incontestabile. I primi benefici autorizzano e raccomandano il consenso alla promessa di bene in essi anticipata. Mediante tale consenso il soggetto costruisce la propria identità, rispondendo a quella vocazione che gli è inizialmente trasmessa attraverso le prime esperienze grate. Il suo volere ha i tratti del consenso a una promessa, e il suo atto ha la figura di una testimonianza di fede. La presa in carico del nesso tra azione rituale, agire morale e costruzione dell’identità personale impone un radicale ripensamento dell’antropologia.

Obiettivo

Illustrare il nesso che innegabilmente sussiste tra momento rituale della vita e forma morale dell’intenzionalità costitutiva del sé è l’intento che guida la proposta del corso. L’interrogativo critico circa i rapporti tra rito e morale è istruito mediante un’ermeneutica teologica del testo biblico. Obiettivo finale dell’indagine è l’individuazione di categorie concettuali che consentano di rendere ragione dell’insuperabile qualità religiosa dell’esperienza morale

Avvertenze

Lo svolgimento del corso prevede lezioni frontali e la possibilità di interventi seminariali, guidati dal docente. Verranno illustrati i criteri metodologici per l’impostazione del lavoro di ricerca degli studenti. Per propiziare l’acquisizione dei contenuti e l’approfondimento personale saranno indicati percorsi tematici e sussidi bibliografici.

Bibliografia

A. Aguti, Morale e religione. Per una visione teistica, Morcelliana, Brescia 2021; G. Angelini, Il tempo e il rito alla luce delle Scritture, Cittadella, Assisi 2006; P. Beauchamp, L’uno e l’altro Testamento. Saggio di lettura (1976), Paideia, Brescia 1985; Id., L’uno e l’altro Testamento. 2: Compiere le Scritture (1989), Glossa, Milano 2001; R. Guardini, Lo spirito della liturgia (1918), Morcelliana, Brescia 202212; G. Piana, In novità di vita. IV – Morale della religiosità, Cittadella, Assisi 2016.